Ancora ogg,i nel giorno dell’anniversario della morte di Sigmund Freud 23 settembre 1939 e dopo 17 anni di onesta professione, come dicono alcuni, mi chiedo ancora come donna psicoanalista che cos’è l’inconscio e come esso possa essere definito.
A parte le definizioni comuni che troviamo ovunque, l’inconscio non è definibile se non attraverso un lavoro sul proprio di inconscio. Definire l’inconscio significa definire la Persona e nel momento in cui definiamo la Persona abbiamo definito una parte della vita. La vita è e diviene, la Persona è e diviene, il suo inconscio è e diviene, e cambiando si trasforma in consapevolezza.
L’inconscio è una scoperta, che per chi la la vuole cogliere durerà per tutta la vita. Questo potrebbe indurvi a pensare che la psicoanalisi è solo un metodo, lungo, lunghissimo che dura per sempre.
Il percorso psicoanalitico dura il tanto che basta per aiutare il Paziente a compiere un processo di autoanalisi che durerà per tutta la sua esistenza.
Il percorso psicoanalitico è un percorso di dialogo interiore che mette in relazione le più svariate parti interne del paziente, le più conflittuali, entrando in un dialogo interno e diventando parte di un unico organismo vivente, vale a dire,
il proprio Io.
Il 7 dicembre 1938, la radio BBC fece visita a Sigmund Freud nella sua casa ad Hampstead, nel nord di Londra. Freud si era trasferito in Inghilterra solo qualche mese prima per sfuggire all’annessione nazista dell’Austria. Aveva 81 anni e soffriva di un incurabile cancro alla mascella. Pronunciare ogni parola era un’agonia.
Meno di un anno più tardi, quando il dolore divenne insopportabile, Freud chiese al suo dottore di somministrargli una dose letale di morfina. La registrazione della BBC è l’unica audioregistrazione conosciuta di Freud, il fondatore della psicoanalisi e una delle più rilevanti figure intellettuali del XX secolo.
Con le sue parole mi piace salutarvi oggi e sentire che quella tensione emotiva che il padre della psicoanalisi ci ha lasciato è ancora viva e vigile in me e in tutte quelle persone che lavorano con il proprio inconscio.
“Ho iniziato la mia attività professionale come neurologo provando a portare sollievo ai miei pazienti nevrotici. Sotto l’influenza di un vecchio amico e i miei propri sforzi, ho scoperto alcuni nuovi e importanti fatti sull’inconscio nella vita psichica, sul ruolo dei desideri istintuali, e così via. Da queste indagini è cresciuta una nuova scienza, la psicoanalisi, una parte della psicologia, e un nuovo metodo di trattamento delle neurosi. Ho dovuto pagare un prezzo pesante per questo poco di fortuna. La gente non credette nei miei fatti e trovò le mie teorie disgustose. La resistenza fu dura e inesorabile. Alla fine sono riuscito a procurarmi allievi e a costruire una società psicoanalitica internazionale. Ma la lotta non è ancora finita”. Sigmund Freud.
Foto dell’agosto del 2017 durante la mia visita nella sua casa di Londra nell’Hampstead al civico 20 di Maresfield Gardens.